La bozza della legge di bilancio 2021 contiene importanti novità per gli investimenti previsti dal piano “Transizione 4.0”, che proviamo a riassumere specificando che trattasi di ipotesi che potrebbero subire certamente delle modifiche.
Le novità potrebbero trovare applicazione in modalità retroattiva al presente mese di novembre per estendersi poi agli esercizi 2021 e 2022, nonché fino al 30/06/203 per quegli investimenti iniziati entro il 31/12/2022.
Il credito d’imposta del 6% aumenterebbe la sua aliquota al 10% e – per gli investimenti destinati alla realizzazione del lavoro agile – al 15% L’aumento delle aliquote sarebbe previsto per gli investimenti del 2021 mentre nel 2022 si tornerebbe alle aliquote precedenti.
La medesima aliquota del 10% si applicherebbe anche agli investimenti in beni immateriali “normali” (non 4.0) che ad oggi non ricevevano alcun beneficio.
I beni materiali 4.0 vedrebbero l’aumento dell’aliquota dall’attuale 40% al 50% per lo scaglione fino a 2,5 milioni di euro mentre l’attuale aliquota del 20% passerebbe al 30% per lo scaglione tra i 2,5 e i 10 milioni di euro. Anche in questo caso l’aumento avverrebbe solo nell’esercizio 2021.
Il credito del 15% per i beni immateriali passerebbe al 20% ma a differenza dei casi precedenti, questa aliquota dovrebbe durare sia per l’esercizio 2021 che per l’esercizio 2022
Per quanto riguarda poi la possibilità di fruire del credito, anche qui sembrerebbero esserci delle novità importanti: la compensazione dei crediti d’imposta sarà di 3 anni anziché gli attuali 5 anni per i beni materiali e 3 per i beni immateriali. Inoltre, per le aziende con fatturato inferiore a 5 milioni di euro, l’utilizzo del credito d’imposta per i beni non 4.0 si riduce ad un anno
Infine, la fruizione dei crediti potrà avvenire già dall’anno in cui si effettua l’investimento o, nel caso dei beni 4.0, dell’avvenuta interconnessione anziché, come attualmente previsto, dall’anno successivo a quello di entrata in funzione o di interconnessione.